Le opere di Emanuela Asquer racchiudono sempre qualcosa di indefinito e magico. Lo stile sobrio, misurato, le rende oggetti preziosi ed eleganti non scevri da suggestioni mistiche e spirituali.
Con scrupolosa attenzione i colori si accostano in modo armonico su tonalità calde e cariche di memoria. Tessere d’oro minimali ma di una luminosità profonda, si inseriscono nei legni colorati come preziosi tasselli di un mosaico che ricorda i fasti di Bisanzio.
Un mosaico pittorico sempre tenue e costante, mai gridato, un’eleganza misurata e discreta capace di adattarsi ad uno spazio museale come ad un appartamento con semplicità e grazia.
Geometrie astratte che suggeriscono figure si arricchiscono con la forza dei colori densi e caldi in un insieme che non è mai statico.
La forza dinamica dell’Asquer sta nel miscelare sapientemente il colore con la forma e nell’aver scelto supporti adatti agili e lievi, per le sue creazioni.
C’è tanto di antico: la bellezza commovente di Ravenna, dei suoi soffitti costellati di infinite tessere marmoree, e di moderno (Pollock, Mirò, Kandinskji, Mondrian, sopra tutti con le loro geometrie visionarie e il gusto per la linea) nel tratto fermo e sicuro di questa artista sarda. E si riscontra anche una notevole capacità artigiana nel conferire sostanza e corpo ai materiali, cesellati con sapienza e precisione, resi vivi e pulsanti da un incessante e certosino lavoro di manipolazione.
La scelta di utilizzare materiali poveri come il legno e supporti minimali, come essenziali anime in ferro e pannelli praticamente invisibili, è un altro elemento caratterizzante della Asquer, capace di ridare vita e nuova espressione anche a questi semplici materiali con grande estro creativo.Le reminescenze bizantine e le citazioni pittoriche sono comunque metabolizzate nel suo lavoro, lezioni imparate e rese proprie con il personale tocco, riviste con occhio aggraziato e ingentilite dall’esperienza.
Percorsi fatti con cura ed equilibrio tracciano solchi indelebili nella memoria e manifestano amore per la vita, entusiasmo, serenità e apertura verso il mondo.La Asquer porta avanti un’arte delicata in costante evoluzione, lontana dalle provocazioni della contemporaneità ma lontana anche da anacronistici revival classicisti.
In una sorta di elegante limbo, la sua produzione si colloca nei nostri tempi quasi come un unicum, sospeso nel tempo, indefinito nei suoi confini, che cerca la bellezza ideale senza affannarsi, con una spontanea e aggraziata sincerità.
Giacomo Pisano